Trent Reznor, di recente e a proposito dei suoi ultimi lavori, ha affermato di non preoccuparsi più di dover raggiungere il pubblico per forza, poiché a questo punto della carriera non ha più modo di farlo e così può concentrarsi esclusivamente sulla musica che vuole fare. Che ne pensa Billy Corgan? La sua risposta alle affermazioni della mente dei Nine Inch Nails arriva dalle colonne di Alternative Nation, che ha trascritto il contenuto di un’intervista video realizzata per Build Series.
«Non sono in disaccordo con l’affermazione di Trent, ma allo stesso tempo sostengo che il non cercare di raggiungere il pubblico rappresenti una sorta di resa, che a me non piace», ha detto il leader degli Smashing Pumpkins. «Faccio un breve esempio. Quando avevo 13 o 14 anni, la Columbia pubblicò una specie di raccolta al costo di 2 dollari, che equivarrebbero ai 6 di oggi, e per qualche ragione io la comprai. Il primo nome della lista erano gli Adam and the Ants ed era la prima volta che li sentivo..
Trent Reznor, di recente e a proposito dei suoi ultimi lavori, ha affermato di non preoccuparsi più di dover raggiungere il pubblico per forza, poiché a questo punto della carriera non ha più modo di farlo e così può concentrarsi esclusivamente sulla musica che vuole fare. Che ne pensa Billy Corgan? La sua risposta alle affermazioni della mente dei Nine Inch Nails arriva dalle colonne di Alternative Nation, che ha trascritto il contenuto di un’intervista video realizzata per Build Series.
«Non sono in disaccordo con l’affermazione di Trent, ma allo stesso tempo sostengo che il non cercare di raggiungere il pubblico rappresenti una sorta di resa, che a me non piace», ha detto il leader degli Smashing Pumpkins. «Faccio un breve esempio. Quando avevo 13 o 14 anni, la Columbia pubblicò una specie di raccolta al costo di 2 dollari, che equivarrebbero ai 6 di oggi, e per qualche ragione io la comprai. Il primo nome della lista erano gli Adam and the Ants ed era la prima volta che li sentivo. Ero come “Chi diavolo sono questi ‘Adamo e le Formiche’?”. Ebbene, ne diventai un fan. Non c’erano video, non c’era niente, perché all’epoca vivevo in tutt’altro mondo. Ciò mi introdusse a un filone di musica a cui non avrei mai avuto accesso altrimenti, era come se dovesse accadere. Quello che intendo è che spesso non sappiamo se quello che stiamo facendo sarà accettato o rifiutato proprio perché non raggiunge le persone. Invece credo che ci sia qualcosa di davvero potente nel raggiungere persone che potrebbero diventare tuoi fan se solo avessero accesso a quello che fai. E così, da artista, ti dico che si deve provare a lottare contro questa cosa tipo “Oh, ma tanto ai Millennial non frega niente di noi”. Devi batterti contro quest’atteggiamento perché devi credere che la musica possa trasformare la maggior parte delle persone. Riuscire a raggiungere qualcuno e trasformarlo in un tuo fan è un’esperienza fantastica, ti sei fatto un fan per la vita. Penso che ci si debba credere, ma naturalmente suppongo che Trent stia solo diventando più pragmatico».
Gli Smashing Pumpkins hanno appena dato alle stampe Shiny and Oh So Bright, Vol. 1 / LP: No Past. No Future. No Sun., il disco (recensito su queste pagine da Tommas Iannini) che ha sancito la reunion quasi totale (3 membri su 4 della formazione originale) del gruppo di Siamese Dream, attualmente impegnato nel tour del trentennale, che è anche – appunto – legato al nuovo album. La tournée si protrarrà fino a metà dicembre, ma il gruppo sta già pensando a cosa succederà dopo. Ha anticipato infatti il frontman: «Ci saranno altri concerti degli Smashing Pumpkins nel 2019». Tant’è vero che, dopo la data bolognese dello scorso ottobre, gli Smashing Pumpkins torneranno in Italia la prossima estate, all’interno dell’edizione 2019 del Firenze Rocks.
A seguire, l’intervista completa di Corgan rilasciata a Build Series:
26 novembre 2018 di Valerio Di MarcoFonte articolo